UN PONTE PER TERABITHIA

Autore: Katherine Paterson

Editore: Mondadori 2011 - € 9,50 – ebook € 6,99

Target: da 11 anni

 

“Mesi dopo, si ritrovò a pensare che era  buffo che quel giorno avesse liquidato con un'alzata di spalle quello che si sarebbe rivelato, probabilmente, l'avvenimento più importante di tutta la sua vita”.

La vicenda si svolge negli anni Settanta del secolo scorso a Lark Creek, un piccolo paese rurale in Virginia, negli Stati Uniti. Il protagonista è Jess Aarons, un ragazzo di dieci anni in procinto di frequentare la Quinta elementare. Jess vive con la famiglia in una fattoria, si trova a metà tra due sorelle più grandi e due più piccole, con cui non va molto d’accordo (solo la piccola May Belle lo adora); deve dare una mano in casa e occuparsi di lavori agricoli. Pur essendo docile e servizievole, non è molto apprezzato dai suoi genitori. A scuola, è sempre stato considerato «quel ragazzino mezzo matto che non fa altro che disegnare»; egli sopporta a stento l’impegno scolastico e gli insegnanti, tranne la prof. di Musica, Julia Edmunds, di cui è innamorato. Jess ha un sogno: diventare il più veloce dei ragazzi di Quinta nella corsa; per questo si sta allenando da parecchi mesi. Il giorno destinato a cambiare la sua vita coincide con l’arrivo, in una casa vicina, di una nuova famiglia, i Burke: i genitori sono scrittori, ed hanno una figlia, Leslie, di dieci anni. Quest’ultima, fantasiosa, libera e vivacissima, viene inserita nella classe di Jess e irrompe nella sua vita a partire da un primo clamoroso episodio: ammessa a correre con i maschi, vince la gara battendo sul filo di lana proprio il suo nuovo vicino. Nella successiva ora di Musica la signorina Edmunds intona una famosa canzone (si tratta di “Free to be you and me” dei New Seekers):

“Ho visto un luogo di luce splendente,/l'ora di andarci è ormai imminente,/e quando un giorno laggiù vivremo,/man nella mano per sempre staremo...” Per Jess questo momento segna un duplice passaggio decisivo: da un lato la scelta di accettare l’amicizia di Leslie, dall’altro la ricerca di questo “luogo” dove i due nuovi amici, così diversi dagli altri compagni della scuola (che spesso li “bullizzano” con disprezzo) potranno vivere una loro avventura, un regno segreto di cui essere il re e la regina. Nel bosco dietro la casa di Leslie, raggiungibile attraverso una corda appesa a un albero da usare per attraversare un torrente in secca, i due amici creano la loro roccaforte, e chiamano il regno “Terabithia”. 

Questo diventa per i due amici un luogo magico in cui inventare storie fantastiche, presenze di spiriti buoni e immaginarie lotte contro i nemici.  Anche a scuola Jess e Leslie non nascondono più la loro amicizia, e si trovano a chiacchierare piacevolmente durante l’intervallo, incuranti delle frecciatine dei compagni. Ma qui i “nemici” sono reali, e si identificano con la prepotente Janice Avery, che, al culmine di numerose angherie, un giorno ruba un sacchetto di cioccolatini a May Belle. Jess e Leslie architettano una vendetta: scrivono a nome di un compagno un finto messaggio d’amore facendolo trovare sotto il banco di Janice. Quest’ultima cade nel tranello e riceve una terribile delusione; ma a Jess resta l’amaro in bocca per questo scherzo crudele. Si avvicina Natale, e Jess desidera fare a Leslie un regalo, ma purtroppo non ha soldi; tuttavia riesce a recuperare un cucciolo di cane, lo porta a Terabithia e lo regala a Leslie, che piena di gioia lo battezza “Principe Terrien” e lo nomina guardiano del loro regno. A sua volta Leslie regala a Jess un blocco da disegno con una scatola di tempere: Jess è al settimo cielo per la gioia. Pian piano si crea una grande confidenza tra il ragazzo e i genitori di Leslie; Jess li aiuta a ristrutturare la loro casa, dipingendo di colore oro il salone. Continuano nel frattempo le avventure nel regno segreto di Terabithia, ma anche nella scuola. Un giorno Leslie scopre Janice Avery, la “bulla”, mentre piange chiusa nel bagno femminile. Jess convince la sua amica a intervenire, e Leslie sia pure con riluttanza, accetta di ascoltare lo sfogo di Janice. Quest’ultima, picchiata brutalmente dal padre, ha rivelato a due amiche  in confidenza questa sua dolorosa situazione, cosicché ora tutta la scuola è a conoscenza della vicenda. Leslie condivide il dolore di Janice e le due si aprono maggiormente a una possibile amicizia. Nel frattempo il padre di Jess viene licenziato. Sta giungendo la Pasqua, unica occasione in cui la famiglia di Jess frequenta la chiesa. Leslie a sorpresa chiede di poter partecipare alla funzione con la famiglia Aarons, e alla fine manifesta tutta la sua ammirazione per la storia della passione di Gesù. Jess e le sorelline rivelano invece tutto il proprio formalismo religioso. La primavera è terribilmente piovosa, e andare a Terabithia diventa sempre più complicato; il torrente è gonfio d’acque, e il salto con la corda molto rischioso. Leslie improvvisa una specie di rito propiziatorio nel boschetto sacro, mentre in Jess la paura e il disagio crescono fino a fargli desiderare di starsene lontano dal magico regno. La pioggia continua a cadere minacciosa.  La mattina dopo, a casa Aarons squilla il telefono: è la signorina Edmunds che invita Jess a farle compagnia per una visita d’arte nei Musei di Washington. Il ragazzo non crede alle proprie orecchie, e accetta con entusiasmo, evitando anche di invitare Leslie: vuole stare da solo con la sua prof preferita. La giornata si svolge in modo magnifico: i quadri, il pranzo, la presenza di Julia Edmunds inebriano Jess. Ma al suo ritorno la sua famiglia è riunita in silenzio nella sala, e una terribile notizia lo attende: “La tua amica è morta, e la mamma pensava che fossi morto anche tu”.  Leslie è andata da sola a Terabithia, ma la corda si è spezzata e la ragazza è precipitata nel torrente battendo la testa e annegando. Jess sconvolto cerca di negare la realtà, urla e si dispera, preda di incubi deliranti. L’indomani con il padre e la madre si reca dai Burke per le condoglianze. Nella sala i parenti lo accolgono con dolcezza, mentre Jess è invaso dai pensieri più strani, meschini o stravaganti, o pieni di nostalgia, di dolore, di rimorsi. Poi tornato a casa prende l’album e i colori, regalo di Leslie, e li getta nel torrente. “Non c’era un posto dove andare. Nessun posto, mai più”.  Ma questa cupa disperazione cede pian piano il campo ad una accettazione della realtà, favorita dal padre di Leslie e dalla prof Myers, che in un commovente colloquio a tu per tu con Jess gli rivela di essere vedova e di aver sofferto per la morte del marito. A questo punto Jess torna a Terabithia, e costruisce sopra il torrente un ponte di assi, permettendo anche alla sorellina May Belle di entrare nel magico regno.

Ora era giunto il momento di ripartire. Lei non c'era più, e così Jess doveva farlo per entrambi. Toccava a lui ripagare al mondo, in bellezza e devozione, ciò che Leslie gli aveva prestato in fantasia e forza.”   Katherine Paterson scrisse nel 1977 questo romanzo, che divenne poi il suo maggior successo, per aiutare il figlio David che aveva perso la grande amica Lisa di otto anni colpita da un fulmine. La storia che ne è nata, scritta in uno stile semplice e colloquiale, talora quasi gergale, ricca di immagini vivaci e adeguata a un pubblico di ragazzi, tocca con grande delicatezza una serie di tematiche tipiche dell’età della crescita e degne di un approfondimento educativo. Si parla di scuola e di bullismo, di rapporti con gli adulti e di fede, di morte e dell’aldilà. Ma soprattutto di amicizia e di preferenze. Jess ha tre grandi preferenze: la signorina Edmunds, la sorellina May Belle, e Leslie. Quando queste preferenze entrano in conflitto, nella vita di Jess accadono cose spiacevoli. La grande amica è comunque Leslie. “Era stata Leslie a tirarlo fuori dal campetto di Bessie (la mucca, ndr) e a portarlo a Terabithia, trasformandolo in un re”. Il luogo segreto, il regno dove poter essere se stessi, è legato esplicitamente a Narnia, la straordinaria invenzione di C. S. Lewis: la corda che introduce al bosco fatato è ispirata all’armadio dal cui fondo si può passare al regno di Narnia. Fuga dalla realtà dunque? Il regno è al contrario la possibilità di riscoprire se stessi e di ritornare nella realtà quotidiana per viverla meglio. Il trauma della morte  di Leslie, ben diversa dai consueti happy end, è risultato duro per molti lettori, ma il difficile tema è trattato in modo delicato e pieno di speranza.  Il successo dell’opera è stato amplificato dal bel film del 2007 diretto da Gábor Csupó, che molti considerano addirittura migliore del libro, anche se talora indulgente verso aspetti tipici del Fantasy (mostri, giganti, alberi parlanti ecc.). Nel finale della vicenda si svela anche il significato del titolo: “Un ponte per Terabithia”: il regno magico viene legato al mondo reale da una costruzione di legno, che permette anzitutto alla piccola May Belle di varcarne i confini. E’ la promessa di una apertura più vasta, dopo la grande prova del dolore.

 

 

ALTRI “PROPOSTI PER VOI” PER L’ESTATE

Dagli 11 anni

Maria Serra – Anna Formaggio, Quando Einstein scoprì che il segreto è nel cuore, Piccola Casa editrice 2015 (anche in ebook)
Approccio molto semplice, in un libro illustrato, alla vita e alla storia dello scienziato più famoso del mondo.

 

Monika Feth  - Antoni BoratynskiUgo e i nomi delle vie,  Jaca Book 1995
Delicata storia illustrata di un lava-nomi che diviene una esperta guida ai personaggi illustri della propria città.

 

Guido Clericetti – Giulia Cornacchione, I colori inutili, Itaca 2020
La bellezza del mondo riscoperta attraverso una fiaba incantevole (illustrata).

 

Dai 12 anni

Mino Milani, I cavalieri della Tavola rotonda, Mursia 2014 (disponibile su Amazon, IBS ecc.)
Un altro capitolo della meravigliosa saga di Re Artù e dei suoi cavalieri.

 

Janet Asimov -  Isaac Asimov, Norby, il robot scombinato, Mondadori  2020 (anche in ebook)
Isaac Asimov, padre della letteratura robotica, e sua moglie Janet hanno inventato Norby, un robot particolare, molto simile agli umani. Questo è il primo libro della serie.

 

Franco Signoracci, Il mantello e la spada. L’avventura di Paolo di Tarso, Paoline 2008
Affascinante come un romanzo, la storia del grande “apostolo delle genti”.

 


A cura di:           

Enrico Leonardi.  Ha insegnato Lettere nella Scuola Media di Inzago (MI) per 37 anni, è in pensione dal 2007. Ha partecipato alla Equipe di D’Ambrosio/Mocchetti/Mazzeo con  altri numerosi amici per una trentina d’anni; insieme hanno pubblicato le Antologie “Introduzione alla realtà”, “Nuova introduzione alla realtà” e “Oltre la siepe” e il Corso di Geografia “Terra dei popoli” sempre con l’Ed. La Scuola. Fa parte del Centro Culturale “J. H. Newman” di Cernusco s/N. e del Gruppo Medie di “Stand By Me”.

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