THE SON

Regia: Florian Zeller

USA, 2022, 123'

Con: Hugh Jackman, Vanessa Kirby, Laura Dern, Zen McGrath

Dopo aver straziato cuori e menti del pubblico con la tragica rappresentazione di un uomo affetto da demenza senile in The Father, il regista francese Florian Zeller torna al cinema con la trasposizione cinematografica della sua seconda pièce teatrale, intitolata The Son. Presentato in concorso alla 79ª Mostra del Cinema di VeneziaThe Son racconta la drammatica vicenda famigliare vissuta da Peter, noto avvocato newyorkese con una moglie e un figlio piccolo, la cui esistenza viene sconvolta quando alla sua porta si presentano l’ex-moglie Kate e il figlio Nicholas, ormai adolescente. Il giovane non va più a scuola da mesi, non riesce a socializzare con i suoi coetanei e sta sviluppando una pericolosa tendenza all’autolesionismo e all’isolamento. Il fantasma della depressione, dunque, si imbatte sull’intera famiglia, che farà di tutto per aiutare il ragazzo a riscoprire il valore della vita.

In The Father ci aveva stupito per la dinamicità delle scelte di regia e fotografia e per il coraggio dimostrato nel raccontare la quotidianità di un uomo dalla mente distrutta a partire proprio dalla sua visione interna e distorta del mondo; con The Son il regista francese torna sui più pacifici binari di una prospettiva esterna al protagonista, ma continua a far ruotare l’intera narrazione intorno ai temi della salute mentale, una questione più che mai contemporanea e che spesso colpisce in misura massiva i più giovani. Il merito (e la novità) del film di Zeller sta tuttavia non tanto nel tema in sé, ma nel modo in cui il suo racconto, sempre delicato, riesce a trattarlo: la mente del giovane Nicholas, infatti, mai è sottoposta a dissezione, alla ricerca magari delle ragioni biologiche o psicologiche che stanno alla base del disagio di cui lui soffre; il suo male di vivere viene invece contestualizzato all’interno di una dinamica famigliare che rende tutti i protagonisti parte attiva di quel disagio, ciascuno di loro responsabile in qualche misura, senza che nessuno però possa addossarsi la colpa di un dramma misterioso e impossibile da penetrare.

In tal senso il cast fa un lavoro corale e le interpretazioni degli attori coinvolti sono ammirevoli: a partire da un Hugh Jackman dall’espressività facciale mai così profonda, passando per una Laura Dern nei panni di una madre affranta e impotente, per arrivare all’eccellente esordio di Zen McGrath, capace col suo sguardo di comunicare tutta la fatica del vivere.

Per molte ragioni diverso e tecnicamente più semplice della sua precedente opera, The Son non arretra al confronto con la precedente opera del regista, presentandosi comunque come una degna – a tratti straziante – rappresentazione di vicende che sappiamo non essere così lontane dalla realtà.

Maria Letizia Cilea
www.sentieridelcinema.it

 

 

A cura di:

MARIA LETIZIA CILEA  
www.sentieridelcinema.it  

 

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