UN SOGNO SULL’OCEANO

Autore: Luigi Ballerini

Editore: Narrativa San Paolo ragazzi - € 14,50 – ebook € 9,99

Target: da 13 anni

 

“Fatico a riconoscermi. Potrebbe essere il Titanic che rende tutto più grandioso, che amplifica ciò che ci accade sopra. E’ come se questa nave possedesse un’anima e ci influenzasse tutti”.

Una storia vera, mai raccontata prima, su una pagina nascosta del Titanic”: così recita la manchette apposta sul ventitreesimo romanzo per ragazzi di Luigi Ballerini, Un sogno sull’Oceano.  Rimettere sotto i riflettori la vicenda del transatlantico più famoso della storia poteva essere rischioso, dopo oltre cento tra film, romanzi, copioni teatrali, miniserie televisive ad esso dedicate, per non parlare del supercolossal Titanic a suo tempo campione mondiale di incassi e vincitore di ben 11 statuette agli Oscar del 1998. Ma qui la narrazione ha preso l’avvio in modo particolare: infatti Ballerini è rimasto colpito dalla foto della “brigata del Titanic”: la pattuglia - quasi tutta italiana - di maître, cuochi e camerieri del Ritz, il ristorante di prima classe del transatlantico. Con un lavoro paziente e minuzioso, lo scrittore si è messo sulle piste di questa “storia vera, mai raccontata prima”, e l’ha trasformata in un romanzo.  A suo modo un “romanzo storico” dalla struttura estremamente accurata: la prima parte (“Ancora a terra”) è narrata in terza persona seguendo la scansione temporale dei  giorni precedenti la partenza da Southampton del viaggio inaugurale del Titanic (dal 6 all’8 aprile 1912). La seconda parte invece (“A Bordo”) affida le cronache della traversata oceanica a due voci che si alternano: quella di Monsieur Gatti, superchef e responsabile supremo del ristorante Ritz, e quella di Italo Donati, diciassettenne aiuto cameriere.  Nella prima parte assistiamo alla selezione che Gatti compie su un manipolo di giovani coraggiosi, aspiranti a un lavoro nel ristorante, e alla preparazione meticolosa dei materiali e delle imponenti scorte di cibo che serviranno per i 2200 passeggeri a bordo. Nei colloqui di Gatti con i giovani cominciamo a conoscere le storie di alcuni di loro, che poi ritroveremo nel dipanarsi della narrazione: oltre ad Italo, uno dei personaggi principali, Seb, Alfonso, Candido… I loro racconti sono molto simili: partiti dall’Italia con il cuore ricolmo di speranze, hanno lavorato duramente in trattorie, osterie, ristoranti, e ora aspirano a fare il grande salto. Monsieur Gatti li osserva con sguardo paterno, desideroso di farli crescere, ma nel contempo severo ed esigente.  Giunge così il giorno tanto atteso: 10 aprile 1912, si parte! D’ora in poi i punti di osservazione si sdoppiano: Monsieur Gatti costituisce l’interfaccia tra il mondo dei VIP a bordo, gli uomini più ricchi del mondo (da Benjamin Guggenheim  a John Jacob Astor), e la “brigata del Titanic”: i suoi uomini, la pattuglia scelta del Ritz. Mentre Italo Donati vive l’intera avventura “dal basso”, servendo ai tavoli degli aristocratici, dove incontra da subito Alice, la bambinaia degli Allison. Tra i due nasce una storia d’amore perseguita tenacemente tra un servizio e l’altro, con momenti di estasi alternati a fasi burrascose. Il transatlantico, spinto dalle sue eliche gigantesche, segue la propria rotta verso New York, che lo attende con festeggiamenti entusiastici; ma Monsieur Gatti, oltre a predisporre deliziosi manicaretti sempre apprezzati dai suoi ospiti altolocati, capta minacciosi segnali che alla fine diverranno presagi di sventura. Sono stati asportati i binocoli per le vedette che devono scrutare il mare (il radar non è ancora stato inventato); il capitano Smith, anziano al proprio ultimo viaggio, è oggetto di critiche sussurrate a bassa voce da alcuni degli ospiti di prima classe; il telegrafista recapita una serie di messaggi inquietanti su iceberg alla deriva… Nel frattempo Italo e Alice si incontrano di notte sui ponti deserti della nave per alimentare il loro sogno d’amore. Finché l’allarme della campana e un sordo, terribile botto – è il 14 aprile – li riporta bruscamente alla realtà. Da questo momento in poi la storia volge verso il suo ineluttabile epilogo: le insufficienti scialuppe calate in mare con le dolorose separazioni, il caos dell’evacuazione del tutto inattesa e quindi non preparata, le terribili decisioni su chi salvare e chi no (“Prima le donne e i bambini, poi i passeggeri della prima classe”). Cuochi, camerieri e personale del Ritz vengono chiusi a chiave nel ristorante: non fanno parte dei passeggeri registrati e quindi saranno lasciati per ultimi. Monsieur Gatti avrebbe diritto a salire su una scialuppa, ma decide di non abbandonare i suoi uomini e si fa rinchiudere con loro nel Ritz. Con un geniale colpo di teatro Ballerini li immagina mentre attendono la morte seduti a cenare ai tavoli dei VIP. Anche i due innamorati subiscono sorti diverse: Alice col bambino in braccio riesce a salvarsi, mentre Italo con la morte nel cuore condivide il destino dei suoi compagni di lavoro. Come nella parte finale di un film, l’autore dedica le ultime pagine alle schede biografiche dei personaggi principali, tutti rigorosamente storici, raccontandoci la loro sorte, quasi sempre tragica e straziante.

L’epopea del Titanic si arricchisce di una storia che aspettava di essere raccontata, e che offre una serie di ricche possibilità di lavoro per docenti e allievi. “Questa nave è un sogno, questo viaggio è un sogno. Io e te siamo qui per un sogno, per un futuro migliore dove vivere felici…” In questa frase di Italo ad Alice è compendiato il senso del titolo del romanzo: Un sogno sull’Oceano. Si tratta di un triplice sogno: della felicità accanto alla persona amata scoperta come un dono inaspettato; del riscatto della propria vita faticosa di umili lavoratori; della prospettiva di una scienza onnipotente (“Inaffondabile” veniva chiamato il Titanic). Ma questi sogni sono destinati a infrangersi contro la mole cieca dell’iceberg.  Disperazione quindi, cinismo? Ballerini, esperto di umanità, trae dalla storia – senza utilizzare toni didascalici o “pedagogici” – una luce di speranza: è la fede di Padre Thomas, è la gratuità del panettiere Jean-Pierre che lancia i suoi panini ai naufraghi sulle scialuppe, è l’eroismo di Monsieur Gatti che rinuncia a salvarsi per stare con la sua brigata. Lo spunto di partenza, sviluppato nel romanzo, ne costituisce anche l’originalità dal punto di vista di un lavoro didattico (senza trascurare gli altri temi): l’emigrazione italiana, l’eccellenza di giovani ricchi di iniziativa positiva sulla propria vita, la prospettiva sul futuro (tipica delle attività dell’orientamento scolastico). Ballerini ha deciso di rendere onore a questi misconosciuti protagonisti, riconoscendo che ogni vita è preziosa, al di là delle umane svalutazioni.

 

A cura di:

Enrico Leonardi.  Ha insegnato Lettere nella Scuola Media di Inzago (MI) per 37 anni, è in pensione dal 2007. Ha partecipato alla Equipe di D’Ambrosio/Mocchetti/Mazzeo con  altri numerosi amici per una trentina d’anni; insieme hanno pubblicato le Antologie “Introduzione alla realtà”, “Nuova introduzione alla realtà” e “Oltre la siepe” e il Corso di Geografia “Terra dei popoli” sempre con l’Ed. La Scuola. Fa parte del Centro Culturale “J. H. Newman” di Cernusco s/N. e del Gruppo Medie di “Stand By Me”.

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