ERMANNO E UBER ALLA SCOPERTA DEL MONDO

Autore: Agnese Simonetto

Editore: Itaca Junior 2007 - € 9,00

Pagine: 80

Target: da 10 anni

 

“A leggere molti testi per bambini scritti oggi, si direbbe che i piccoli si contentino di piccole storie. Profondamente falso: i bambini hanno sempre, e ancora, grandissime domande. A tre o quattro anni, chiedono da dove vengono, e del loro destino. Chiedono chi ha fatto le stelle, come istintivamente certi che non si sono fatte da sole; o dove va la fiamma, quando si spegne”. (dalla postfazione di Marina Corradi)
Si tratta di due lunghi racconti che hanno come protagonisti due ragazzi di epoche diverse: Ermanno vive nel Medio Evo dei castelli e delle cattedrali, Uber è abitante di Iponia, città sotterranea di un favoloso futuro.

Ermanno

In un bel mattino di maggio, l’inviato del Principe Albertano di Holsen bussa alle porte dell’abbazia che sorge su un’isola. E’ giunto a prendere Ermanno, figlio unico del Principe, ospite della scuola dell’abbazia con altri nobili giovani, per riportarlo alla reggia paterna a festeggiare l’undicesimo compleanno. Congedatosi dai monaci, con grande entusiasmo Ermanno ritrova i luoghi familiari e gli adorati genitori, e si prepara alla caccia al cervo guidata da Albertano. Il cavallo che gli hanno riservato però si rivela troppo docile, poco adatto a un’avventura così emozionante. Durante la caccia, il gruppo dei cavalieri si imbatte in un inquietante personaggio, in groppa a un cavallo nero e focoso. Costui parla sprezzantemente al Principe, ma promette a Ermanno un misterioso regalo. Si tratta del cugino Rainaldo, la pecora nera della famiglia. Nonostante gli ammonimenti paterni, quella notte Ermanno si sveglia al suono lontano di un nitrito, e levatosi furtivamente ritrova Rainaldo che gli offre un meraviglioso nero puledro. Ermanno si lascia affascinare dal cugino, e parte con lui per una destinazione ignota. Rainaldo gli fa dono anche di un sinistro talismano, che messo al collo fa perdere la memoria della propria origine. I due galoppano a rotta di collo: Rainaldo è riuscito a rapire l’erede dell’odiato Principe, ma guadando un impetuoso fiume viene trascinato via dalla corrente e muore. Ermanno si trova così solo e smemorato in luoghi sconosciuti. Nel frattempo Albertano si è messo in cammino per ritrovare il figlio smarrito; questi si unisce a un terzetto di pellegrini diretti alla grande Cattedrale. Giunto con i tre amici alla meta, Ermanno è incantato dalla meravigliosa costruzione, e accetta di buon grado di diventare il garzone di Ugo, l’architetto della Cattedrale. Ugo lo prende sotto la sua protezione, finché un giorno uno strano personaggio giunge al cantiere con una borsa piena di rubini. In cambio chiede di poter avere il talismano al collo di Ermanno; lo spezza in due e lo smemorato liberato dall’incantesimo riconosce il proprio padre! Albertano lo aveva seguito per molto tempo ma aveva lasciato che il figlio concludesse la propria avventura. Ermanno torna alla casa paterna, riabbraccia la madre con un sogno: diventare costruttore di Cattedrali.

Uber

“Questo soprattutto piaceva a Uber di Iponia: il sentirsi liberati ‘da’: da ogni inconveniente, obbligo, pericolo, imprevisto”.

Siamo nel 2095: l’umanità ha abbandonato la superficie della Terra e vive in perfette città sotterranee. Uber, un ragazzo figlio unico di genitori non conniventi col nuovo ordine di cose, si è invece perfettamente integrato a Iponia: viali luminosi, parvenza di cielo azzurro, piante di serra. Alloggi con privacy garantita, e Centri Interessi per coltivare gli eventuali rapporti sociali (“a Iponia la regola sovrana era che ognuno si facesse gli affari suoi”). I genitori di Uber si allontanano per motivi di lavoro lasciandolo solo; prima però gli affidano un antiquato sacco di juta. Uber si dirige verso il Centro Istruzione, dove incontra due sorelle: Zoe e Regina, anch’esse interiormente ribelli al nuovo sistema, e intente a leggere un vecchio libro cartaceo con illustrazioni di piante e di animali. Uber incuriosito si unisce al loro lavoro e scopre uno strano animale: uno gnu bendato con una benda dorata e ricamata. Nella frenesia di saperne di più strappa una pagina dal libro che Zoe sta leggendo. Gravissima trasgressione delle regole di Iponia. Nel timore di essere scoperto, Uber decide di fuggire e, con l’aiuto delle due sorelle, di andare in superficie. Approfittando del cambio di guardia dei custodi della porta d’accesso, Uber si arrampica su tralicci d’acciaio e finalmente esce all’aperto, in una notte punteggiata di piccole stelle, che gli aprono mille domande. Incontra un suo coetaneo, Mezzogiorno, abbigliato come un beduino del deserto, e finalmente fa la conoscenza di uno strano popolo di pastori di pecore e capre. La tribù si sta dirigendo alla grande Oasi (chiamata anche “Neve” cioè “Pace”), dove deve consegnare ai Tre Pastori (i capi dell’Oasi) un gregge di gnu, e in particolare il “catoblepa”, uno gnu bendato per il suo sguardo dai poteri mortiferi! Uber è sorpreso da questa incredibile coincidenza: il catoblepa è proprio lo gnu che avevano visto sul libro di Zoe. Compiuta la missione, la tribù introduce Uber al cospetto dei Tre Pastori: questi lo ascoltano nel suo desiderio di tornare a casa, a Iponia, gli fanno molti doni, ma  prima gli rivelano che il sacco di juta ricevuto contiene in un doppiofondo una benda dorata e ricamata, simile a quella del catoblepa: un presagio e un augurio perché in futuro Uber possa diventare pastore di gnu. Col cuore pieno di nuove amicizie e del tesoro delle sue avventure, Uber torna a Iponia.

Due storie parallele

La cifra del racconto si attaglia particolarmente allo stile di Agnese Simonetto, già docente e pedagogista, profonda conoscitrice del mondo dei ragazzi: in questi due racconti di formazione ogni parola è essenziale, il lavoro richiesto è quello di un ascolto attento e di una pazienza per far risuonare le parole nel proprio cuore.  Anche particolari apparentemente insignificanti si rivelano poi decisivi per la comprensione della storia. Ermanno e Uber vivono in contesti diversissimi, ma hanno in comune, oltre ai nomi altamente simbolici (Ermanno: guerriero, o anche uomo libero; Uber: Su, Sopra) la curiosità sul mondo e il desiderio insaziabile di andare oltre. Questo comporta un distacco dalle proprie sicurezze infantili (la fuga da casa, il risalire nel mondo superiore); il rischio di incontrare il male, il pericolo (il cattivo Rainaldo, il catoblepa dallo sguardo assassino – per inciso Agnese Simonetto ha qui ripreso una vecchia leggenda risalente a Plinio il Vecchio che parla di un quadrupede africano dal capo reclinato a terra e dal terribile potere mortifero nello sguardo); l’affrontare con coraggio – e con l’aiuto di adulti e di amici provvidenziali - la nuova situazione, e poi la nostalgia e il ritorno a casa cambiati. Il cuore dell’uomo è sempre lo stesso, sembrano dire i due protagonisti: esso è in certo qual senso infallibile, perché posto in noi da un Altro. E del cuore si fidano Albertano di Holsen (che segue da lontano, col fiato sospeso ma con fiducia il percorso del figlio) e i genitori di Uber, che gli affidano un sacco di juta il cui tesoro va scoperto col dipanarsi dell’avventura.  

Il testo, utilizzabile dai docenti con una attenta lettura guidata, illustrato a cura del Carmelo di Legnano, è impreziosito dalla postfazione di Marina Corradi e da alcuni esercizi di approfondimento a cura di Laura Rognone e Maria Grazia Nodari.


A cura di:           

Enrico Leonardi.  Ha insegnato Lettere nella Scuola Media di Inzago (MI) per 37 anni, è in pensione dal 2007. Sposato, con due figlie, ha partecipato alla Equipe di D’Ambrosio/Mocchetti/Mazzeo con  altri numerosi amici per una trentina d’anni; insieme hanno pubblicato le Antologie “Introduzione alla realtà”, “Nuova introduzione alla realtà” e “Oltre la siepe” e il Corso di Geografia “Terra dei popoli” sempre con l’Ed. La Scuola. Fa parte del Centro Culturale “J. H. Newman” di Cernusco s/N. e del Gruppo Medie di “Stand By Me”.

 

 

 

 

 

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