IL LIBRO DELLA GIUNGLA

 Autore: Rudyard Kipling

Editore: CRESCERE EDIZIONI 2019 - € 9,80

pagine: 159

Target: 11 – 12 anni

 

In considerazione del potere dell'osservazione, dell'originalità dell'immaginazione, la forza delle idee e il notevole talento per la narrazione che caratterizzano le creazioni di questo autore famoso nel mondo. Questa motivazione per il premio Nobel conferitogli nel 1907, a soli 41 anni, è una referenza di tutto rispetto con cui Kipling si presenta ai ragazzi che anche oggi accostano Il libro della giungla.

Aggiungiamo che in questo libro, più che un classico, si può trovare un mito, quello del bambino allevato dai lupi che torna fra gli uomini. Il racconto di Mowgli (ripreso negli anni da svariati adattamenti) ne offre una versione originale e coinvolgente; il linguaggio dell'autore, infatti, rende la profondità del poeta, oltre che l'immediatezza del  cronista.

 

La prima parte, I fratelli di Mowgli, presenta gli elementi dell'intreccio: Shere Kan, la tigre,   reclama il cucciolo d'uomo come sua preda, sostenuta da Tabaqui, lo sciacallo, e più tardi dai giovani lupi che si fanno corrompere; il bambino viene invece accolto e difeso da Papà Lupo e Mamma Lupa e poi accettato dal Popolo Libero dei lupi, guidato dal vecchio Akela; ciò avviene anche grazie ai due che diventeranno per lui presenze fedeli: Baloo, l'orso bruno, che si impegna a insegnargli la Legge, e Bagheera, la Pantera Nera, che lo riscatta al prezzo di un toro. 

La seconda parte, La caccia di Kaa, è un lungo flash back che fa rituffare nell'infanzia di Mowgli e ne racconta l'irretimento e il rapimento da parte delle Badar-Log, scimmie disprezzate e perciò volutamente ignorate dagli altri animali. Solamente chiedendo aiuto al pitone Kaa, Baloo e Bagheera riescono a salvare il bambino che, a sua volta, sa far tesoro della dolorosa lezione ricevuta.

Nella terza parte, La tigre! La tigre!, il ragazzo constata che, nonostante l'attaccamento alla sua famiglia lupesca e ai suoi amici, non può più vivere nella giungla; entra perciò nel villaggio degli uomini e sperimenta tutte le difficoltà di un tale incontro; riesce infine a uccidere Shere Kan e a tornare vincitore alla Rupe del Consiglio, a ritrovare i suoi affetti, ma il suo posto non è comunque lì, dovrà vivere tra gli uomini.

Nella narrazione emerge il fascino dell'ambientazione esotica e dei personaggi degli animali, sapientemente descritti nel loro aspetto e nei loro gesti, con ritratti brevi, ma ricorrenti e incisivi; soprattutto è ben reso il loro rapporto con il protagonista. A proposito di immagini, va colta l'occasione di stimolare la creatività dei ragazzi a partire dalla magnifica metafora del Fiore Rosso, attraverso cui viene nominato il fuoco; a tale scopo possono concorrere anche i versi poetici introduttivi ai capitoli e le Canzoni finali.

Soprattutto il racconto di Mowgli sa sollecitare la riflessione dei lettori sulla comprensione del proprio posto nel mondo, in quell'età che sta fra l'uscita dall'infanzia e il mondo degli adulti che si profila all'orizzonte. È stimolante che circoli intorno al protagonista una tensione a diventare, cercando di capirlo, ciò che egli è: uomo, diverso dagli animali, che matura scelte consapevoli quando gli si presenta un bivio. E nel finale i contrasti non sono banalmente tutti risolti, restano molti  perché, canta infatti Mowgli: il mio cuore è oppresso dalle cose che io non capisco.

 

Un altro aspetto che permette il confronto con il vissuto dei ragazzi, è che Mowgli non cresce da sé, bensì attraverso sguardi profetici e figure di maestri. Mamma Lupa è la prima  a voler tenere quel piccolo arrivato nudo, di notte, solo e affamato alla loro tana, a vedere in lui un vincitore: Verrà giorno in cui tu caccerai Shere Kan come lui ha cacciato te. Papà Lupo gli insegna tutto il sapere lupesco e il significato di tutte le cose della Giungla. Akela è un personaggio quasi epico: un capo giusto, un valoroso spodestato perchè tradito, magnanimo al punto da offrire la sua vita perchè sia risparmiata quella di Mowgli, e che avrà una parte nella vittoria finale. Bagheera, a motivo della sua nascita in cattività (come lei stesssa rivela al ragazzo), conosce gli uomini e guida con sapienza e franchezza il suo fratellino alla consapevolezza di essere un uomo e della pericolosità del suo nemico; si sacrifica per lui: si umilia a chiedere aiuto a Kaa e rischia la pelle nella lotta contro le Badar Log. Dovuto poi a Baloo è l'apprendimento, noioso e faticoso ma indispensabile alla vita, della Legge della giungla.

Essa merita una nota a parte perché rappresenta un ordine precedente e superiore a ogni individuo della giungla. Vale la pena di sottolineare ogni volta che il testo parla della Legge in modo da evidenziarne le ragioni, come suggerisce lo stesso autore: [...] e, se ci pensate un minuto,vi sembrerà giusto che sia così. Esprime poi l'appartenenza reciproca degli animali, come recitano le sue Parole Maestre:  Noi siamo d'uno stesso sangue, voi ed io. Soprattutto si evidenzia il valore della Legge di fronte al male provocato da chi non la rispetta; è questo infatti il tratto che accomuna i personaggi negativi: Tabaqui, Shere Kan, i giovani lupi e le Badar Log.

Queste ultime inizialmente affascinano lo sprovveduto Mowgli che crede alle loro promesse da "paese dei balocchi". È un discorso molto attuale; perciò anche il mero elenco di tutte le caratteristiche di questo popolo di scimmie vacuo e pericoloso, può favorire lo sviluppo del senso critico nei ragazzi riguardo ai personaggi e ai fenomeni da cui sono attratti.

Significativa è anche la conclusione a cui giungono i giovani lupi: guidaci di nuovo, Akela, guidaci di nuovo, cucciolo d'uomo, poiché siamo stufi di questa anarchia e vogliamo ridiventare il Popolo Libero di una volta.

 

Il racconto di Mowgli è seguito, in questo testo, da altri racconti di animali, altrettanto godibili, e  prosegue con Il secondo libro della giungla; Kipling infatti ha creato un mondo non esaurito dal primo nucleo narrativo, il quale resta tuttavia il più suggestivo: qui il cucciolo d'uomo acquista passo dopo passo quel cuore ardito che è il senso della sua avventura.

È senz'altro consigliabile leggere il testo originale, consapevoli che gli amati e premiati film della Disney traggono spunto da esso ma, legittimamente, disegnano trame e personaggi che si discostano da quelli creati dal nostro autore.


A cura di:           

Agnese Simonetto. Laureata all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha insegnato Lettere nella secondaria di I grado "S.M. Kolbe" dell'Istituto Tirinnanzi di Legnano MI, fino al settembre 2020. È  autrice di racconti, tra cui: Ermanno e Uber alla scoperta del mondo, Itaca Edizioni, Castel Bolognese 2007; Racconti di Natale. Brava gente anche gli Angeli, Amazon, Seattle 2020 (edizioni anche in inglese, francese, spagnolo e portoghese).

 

 

 

 

 

 

CDOLogo DIESSEDove siamo