CENTO RIPARTENZE

 Autore: Giorgio Paolucci

Editore: ITACA 2022 - € 12,00

pagine: 112

Target: dai 13 anni

 

“Non siamo infrangibili. Ognuno, scorrendo il film della propria vita, può rintracciare momenti più o meno grandi di difficoltà: una malattia, la perdita del lavoro, una disavventura finanziaria, la detenzione in carcere, il buco nero di una dipendenza, una crisi affettiva, l'emigrazione, la morte di una persona cara... Ma l'uomo ha dentro di sé un inesausto desiderio di rialzarsi dopo ogni caduta e di ripartire…”(dall’Introduzione dell’Autore).

UN LIBRO PARTICOLARE

Sulla copertina una mano colorata scende dall’alto verso una selva di altre mani che si protendono. “Nella vita di ognuno di noi, almeno per un secondo, compare non il volto, ma la mano che ci prende e ci mette su una via fatta di salvezza” (Dalla Prefazione di Daniele Mencarelli). Non si tratta di un’opera di narrativa, di un romanzo in senso stretto, anche se potrebbe dare lo spunto per decine di romanzi. Cento, anzi: cento ripartenze, come recita il titolo. “Quando la vita ricomincia”, esplicita il sottotitolo.

La genesi di quest’opera è molto particolare. Il quotidiano “Avvenire” affida per un certo numero di mesi a protagonisti della cultura e dell’informazione un breve box in prima pagina, dal nome sempre suggestivo: “Mattutino”, “Preistorie”, “Dio tra le righe”, “Nelle città del mondo”… L’estate del 2022 ha visto avvicendarsi in questo compito lo scrittore e giornalista Giorgio Paolucci, già vicedirettore del quotidiano medesimo. E proprio “Ripartenze” si intitolava il suo box giornaliero. Concluso il ciclo, l’editrice Itaca ha raccolto i contributi di Paolucci in un volume, ritenendoli degni di essere divulgati con maggiore ampiezza, ed ecco “Cento ripartenze”.

NON UNA STORIA, MA CENTO STORIE

Paolucci attinge senza difficoltà alla propria vasta esperienza umana e al proprio ricchissimo archivio per raccontare, nei brevi spazi di 1300 battute, vicende umane di impressionante rilievo e attualità.

Incontriamo così, spesso con nomi di fantasia per la delicatezza delle situazioni presentate, la storia del primo giorno di libertà di un ex carcerato, con lo stupore e la fresca sensazione di una rinascita; o quella di Seny, senegalese arrivato col barcone in Italia ed ora responsabile di un progetto di promozione tecnologica e agronomica nella sua terra natale; o quella di Arjan Dodaj, albanese giunto fortunosamente da ragazzo in Italia ed ora arcivescovo di Tirana-Durazzo; o quella di Claudia malata terminale morta col sorriso sulle labbra per essere stata accompagnata all’incontro col Mistero da don Tullio… I mostri si chiamano in tanti modi: anoressia, AIDS, ludopatia, carcere, solitudine, ma i protagonisti dei racconti indicano con la propria esperienza strade colme di speranza. Spesso si tratta di veri e propri “miracoli”: come quello capitato al pianista italo-brasiliano Marcelo Cesena. Al termine di un concerto tenuto in una casa di riposo, un anziano gli si è avvicinato: la moglie affetta dal morbo di Alzheimer sentendo le melodie suonate da Cesena si è come risvegliata mettendosi a cantare, e ha guardato negli occhi il marito riconoscendolo per brevi istanti. O come la rinascita di Anna, professoressa settantenne scampata miracolosamente al Covid, che decide di dedicare la sua “seconda giovinezza” allo Student Point di Verona, centro di aiuto allo studio per ragazzi in difficoltà. Oppure come l’incredibile vicenda di Hicham Ben Mbarek, marocchino giunto in Italia all’età di cinque anni su un barcone, sottoposto a trapianto di cuore e divenuto poi stilista di fama internazionale; sulle sue creazioni in pelle vi è impresso il marchio “Benheart”: Ben (figlio, in arabo) e Hearth (cuore). Figlio del cuore che gli è stato donato.

E non c’è nel libro di Paolucci solo la schiera dei piccoli e umili personaggi “della porta accanto”; si affollano anche grandi, talora gigantesche figure del nostro tempo, dal Cardinal Van Thuan “libero tra le sbarre” nel carcere del Vietnam, al medico giapponese Takashi Nagai, coinvolto nell’olocausto nucleare di Nagasaki, ma capace di offrire la propria vita per i sopravvissuti; da Madre Teresa di Calcutta al giudice Rosario Livatino vittima della mafia; da Gemma Calabresi a don Claudio Burgio cappellano del Beccaria e fondatore di Kayros…

ISPIERA: IL RAGGIO DI SOLE CHE BUCA LE TENEBRE

“L’ispiera … è un sottile raggio di sole che, penetrando attraverso una fessura in un ambiente buio, lo illumina. Chi non ha mai provato, almeno per un momento nella vita, l’esperienza dell’oscurità? Per qualcuno è diventata persino compagna permanente, arrivando a mettere in discussione l’esistenza stessa della luce. Ci sono persone che, anche solo per un istante, illuminano la nostra esistenza, facendoci percepire – con un gesto o una parola, nella profondità di uno sguardo, nella semplicità di un sorriso – che la realtà è ultimamente positiva, che c’è sempre qualcosa per cui vale la pena vivere e sperare”.

L’ispiera, la “spera di sole” può essere l’immagine emblematica e il fil rouge delle “Cento ripartenze”: in un periodo come il nostro reso problematico e incerto, confuso per il Covid, la guerra, la precarietà economica, la violenza sociale, si accendono luci, vengono portate a galla esperienze nascoste ma talora molto vicine a noi, come a suggerire che i doni della speranza sono sempre possibili. Perché vengono da un Altro.

INVITO A UN LAVORO DIDATTICO

La natura particolare di questo libro, mosaico di cento storie apparentemente frammentarie, slegate tra loro, richiede da un lato una certa maturità dei ragazzi/e coinvolti/e (dalla terza media in poi), e dall’altro un lavoro preparatorio molto approfondito del docente. La brevità dei testi si offre come spunto di partenza per approfondimenti e ricerche ulteriori. Quindi i ragazzi/e saranno introdotti alla pratica dello “storytelling” (raccontare storie personali o di conoscenti che arricchiscano il testo prescelto; non a caso il libro di Paolucci si conclude con una pagina bianca, invito alla prosecuzione del lavoro, con un indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..).  Lo stile giornalistico del libro, molto chiaro ed essenziale, potrà dare indicazioni per una stesura di testi concisi ma densi di significato. Altre volte le brevi schede potranno servire per discussioni sulle tematiche di estrema attualità trattate: l’immigrazione, il carcere, la malattia e la morte, il realismo della speranza contro la disperazione…, arricchendo temi affrontati in classe già in altre modalità. Complessivamente la ricchezza umana ma anche didattica che è possibile guadagnare in questo lavoro rende consigliabile l’utilizzo del testo, quasi finestra sulla contemporaneità guardata con uno sguardo diverso.

 


A cura di:           

Enrico Leonardi.  Ha insegnato Lettere nella Scuola Media di Inzago (MI) per 37 anni, è in pensione dal 2007. Sposato, con due figlie, ha partecipato alla Equipe di D’Ambrosio/Mocchetti/Mazzeo con  altri numerosi amici per una trentina d’anni; insieme hanno pubblicato le Antologie “Introduzione alla realtà”, “Nuova introduzione alla realtà” e “Oltre la siepe” e il Corso di Geografia “Terra dei popoli” sempre con l’Ed. La Scuola. Fa parte del Centro Culturale “J. H. Newman” di Cernusco s/N. e del Gruppo Medie di “Stand By Me”.

 

 

 

 

 

 

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