Natale in musica

Il mondo è cambiato, si sa, i dischi non si vendono più, la musica si ascolta in streaming, ma Natale è sempre Natale, e a questo importante avvenimento, in maniera più superficiale o in maniera più profonda, è legata molta musica. Da quella che narra più l’inverno, le festività, le varie manifestazioni, addobbi e tradizioni, a quella che celebra l’avvenimento della nascita del Salvatore, grazie a Dio tornando al vero significato di questa festa. E allora un po’ di segnalazioni di album  per me fondamentali, che spero possano essere anche per voi che leggete scoperte entusiasmanti quanto lo sono state per me.

Praticamente tutti gli artisti di tutte le nazionalità e di tutte le età prima o poi si confrontano con il repertorio di Natale, basti pensare a Frank Sinatra, o Bing Crosby, Ella Fitzgerald, o fra i più recenti (ma ispirati ai grandi del passato) Michael Bublé o i Pentatonix. Fra gli album di questo genere, fra Babbo Natale, la neve e le renne (ma non solo), segnalo quello del 2005 della pianista jazz e cantante Diana KrallChristmas Songs.

Follia assoluta invece quella del cantautore di estrazione folk Sufjan Stevens che a distanza di sei anni l’uno dall’altro ha fatto uscire due cofanetti di Natale di cinque album l’uno (fra l’altro sia nella versione in vinile che in quella in cd, ricchi di disegni, adesivi e gadget vari!), traendo brani sia dal repertorio citato sopra che dal repertorio liturgico e folk. Per chi non volesse acquistarli, gli album sono comunque reperibili su Spotify e si intitolano Songs for Christmas (2006) e Silver & Gold (2012).

Altro album per me molto rappresentativo è If On A Winter’s Night di Sting, uscito nel 2009. Una serie di brani, come il titolo recita, più sul periodo festivo invernale, ma anche natalizi nel senso più vero, arrangiati magistralmente ed eseguiti dall’artista con una band multi-etnica di tutto rispetto. 

Piccolo salto indietro nel tempo per trovare i Chieftains, glorioso gruppo folk irlandese, ed il loro album natalizio Bells of Dublin (1991). Qui come al solito la band fra tamburi, uillean pipes, flautini e vari strumenti tradizionali, ospita artisti del calibro di Marianne Faithfull, Jackson Browne ed Elvis Costello confrontandosi su canti tradizionali del Natale e vestendoli di suoni acustici e caldi.

In conclusione, il mio disco di Natale per eccellenza. Spostiamoci un paio d’anni dopo i Chieftains, e nell’ottobre del 1993 registriamo l’uscita del bellissimo Christmas del chitarrista e cantautore canadese Bruce Cockburn. Qui, alla scelta del repertorio davvero multiforme si aggiunge una cura incredibile degli arrangiamenti. Si va pertanto da Adeste Fideles ad un canto tradizionale pellerossa, dal gospel di Early On One Christmas Morn e Go Tell It On The Mountain (rivestiti però di un arrangiamento country-blues) al tradizionale francese Les Anges Dans Nos Campagnes, cantato in lingua originale ma arrangiato come se lo suonasse una carovana di berberi! E poi la basca Riu Riu Chiu, anche questa riambientata, O Little Town Of Bethlehem, God Rest You Merry Gentlemen tutte rese personalissime dalla scelta degli strumenti e dalle esecuzioni e poste come novità nella novità dell’avvenimento del Salvatore.

Ci sarebbe ancora tantissimo da segnalare, ma penso che come colonna sonora (e non solo!) di questo prossimo Natale ci sia già abbastanza da ascoltare. Buon Natale!!

Walter Muto


 A cura di:

WALTER MUTO, laureato in Lettere e con i più vari studi musicali alle spalle, decide di dedicarsi prima con grande passione e poi come lavoro alla musica, in particolare a quella leggera. La sua occupazione è fare musica, parlarne e scriverne a 360 gradi.  Oltre ad aver scritto diversi libri e curare una rubrica per il mensile Tracce, collabora da 35 anni agli spettacoli musicali per ragazzi della Sala Fontana di Milano, produce spettacoli insieme a Carlo Pastori e negli ultimi anni si dedica a progetti musicali per il sociale,
con una attività al Carcere di San Vittore ed una in due residenze per disabili psichici. 
Più info su www.waltermuto.it  

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